Il grande gelo





Sette gennaio.
Con l'anno nuovo è arrivato il grande freddo e non è di sicuro un freddo metaforico... non è la brutta aria che già da qualche tempo tira dall'altra sponda dell'Atlantico, l'allegorico vento gelido che tanto preoccupa perchè ghiaccia l'anima... Quello che è arrivato ai primi di gennaio è proprio gelo vero, gelo concreto, freddo reale. Freddo che tocca il corpo, punge viso e mani, freddo che penetra sotto gli abiti, che ghiaccia i movimenti, attenua i riflessi, annebbia la mente...



Tutto è gelato ma la neve ancora non si è vista (e non si vedrà ancora a lungo). La sola neve presente in valle è... lo dico con Mauro Corona, << è quella surrogata, quella falsa, sparata in grandi dosi sulle piste da sci per trasformare la montagna in un frenetico luna park. E' solo neve artificiosa, surrogato della neve vera...>> Solo neve falsa. E quella vera? Sempre più rara sulle nostre montagne. Mistero? Conseguenza del cambiamento climatico, dono dell'effetto serra, regalo dell'insipienza umana? Non si sa... Il gelo comunque ora non manca di certo...



Risalgo ancora una volta lungo le sponde del Torrente Vermigliana prima del mio rientro in città. Già lo feci all'inizio di novembre (lo raccontai nel post “Gelide acque autunnali”) e lo ripetei qualche giorno fa (post “Gelide acque invernali”) ma oggi, all'inizio di gennaio, trovo un ambiente completamente diverso. Oggi tutto è ghiacciato. Il grande freddo ha gelato il paesaggio. Ha gelato il torrente ma non solo, ha gelato anche i suoni. Tutto tace nell'aria secca, tersa e gelida. Anche i mormorii delle acque oggi sono ghiacciati. Giungono ovattati, spenti... in un silenzio quasi irreale.



L'angusto fondovalle è in ombra, il sole non lo sfiora dal mese di ottobre. Oggi però c'è una luminosità nuova. Un freddo chiarore che rischiara le sponde e i dintorni del torrente, i massi granitici, le erbe secche, i cespugli, gli alberi scheletrici che lo contornano. E' un paesaggio incolore, smorto senza la neve ma che oggi sembra rianimarsi. La luce riflessa dal ghiaccio che copre il torrente riesce a ravvivarlo. E' una luce gelida, leggermente livida, diffusa da un ghiaccio opaco, pallido, biancastro, appena venato d'azzurro... un ghiaccio... glaciale.






Una massa compatta di gelo, continua, ininterrotta copre l'alveo del torrente... avvolge le acque, le imprigiona, le libera solo nei tratti più ripidi dove possono precipitare sfuggendo alla morsa del freddo..





Ghiaccio che tutto ricopre, che rischiara e che attrae, che incuriosisce con le sue fantastiche forme, le sue strane architetture, le sue astratte sculture... Ghiaccio che cresce a vista d'occhio, che si stratifica in formazioni composite, sempre più complesse, governato dal freddo e dal mutevole percorso dell'acqua...






Acqua che lentamente solidifica, ghiaccia mentre avanza, acqua in rivoli e schizzi che gelano precipitando dal coronamento delle briglie. Ghiaccio che ingloba sassi e macigni, che incorpora, a poco, a poco i cespugli di salice cresciuti sulle minuscole golene a monte delle briglie.






Un paesaggio fantastico, difficile da vedere... che solo l'arrivo repentino delle gelide correnti settentrionali può creare e donare... ma non sempre, solo in alcune straordinarie occasioni... che in un futuro non lontanissimo potrebbero essere sempre più rare...

  
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