L'orto botanico in Derniga




Vale veramente la pena visitare l’orto botanico in Derniga. Si raggiunge comodamente in mezzoretta di facile cammino a piedi su una bella strada carrabile partendo dalla chiesa parrocchiale di Ossana. Io preferisco salire per il sentiero che dal “Sant” ( si imbocca dalla strada provinciale che da Fucine conduce a Ossana, alla fine della salita della “pontera”) porta allo spiazzo panoramico del  “Belvedere” per congiungersi subito dopo alla strada carrabile. Per il ritorno scelgo di solito il percorso pianeggiante che su di un largo sentiero va a congiungersi alla strada della Val Piana per la quale mi porto poi in paese.


L’orto botanico è una recente, bella realizzazione del Comune di Ossana che,  grazie all’intervento del “Servizio ripristino e valorizzazione ambientale della Provincia”, ha recuperato il vecchio orto forestale (di cui si ha notizia fin dai primi del ‘900), ormai in disuso da moltissimi anni. Oggi non sono più necessarie la giovani piante di resinose e latifoglie prodotte negli orti forestali da trapiantare manualmente in bosco come si faceva in passato. La moderna selvicoltura naturalistica non prevede più la rinnovazione artificiale del bosco e tranne in casi particolari, viene favorita, mediante opportune metodologie di  utilizzazione produttiva , la dinamica che porta alla rigenerazione del bosco per disseminazione naturale.



Una passeggiata in Derniga è consigliabile a tutti, anche a chi non fosse interessato a visitare l’orto botanico per conoscere alberi, arbusti e piante erbacee dei monti della valle. Salendo si attraversano belle e fresche fustaie di abete e larice, si può godere di  alcuni scorci fra i più belli del territorio di Ossana e infine si può sostare nei dintorni dell’orto in aree da picnic ben attrezzate. Il percorso tocca inoltre parte della “Passeggiata nel tempo” animata, in estate, da aiuole fiorite, ciascuna dedicata ad un vecchio mestiere ora perduto.  Questa passeggiata è inoltre caratterizzato dalla presenza tra un’aiuola e l’altra di attrezzatura e mezzi antichi, necessari per la sopravvivenza di un tempo e permette quindi di conoscere e riscoprire  i vecchi lavori ormai scomparsi.



La Derniga costituisce anche l’ultima tappa del “percorso bresadolano” dedicato ad Uno dei personaggi più illustri della Val di Sole, don Giacomo Bresadola, in quanto questa era una delle località in cui si recava per la ricerca dei funghi da analizzare. Il Percorso Bresadolano è costituito da cinque tappe che attraversano l’intera valle seguendo il cammino fatto in vita da don Giacomo Bresadola. Prima tappa è l’abitato di Magras, il paese in cui egli venne nominato curato negli anni ’70 dell’800; in questo luogo Bresadola venne infatti iniziato allo studio dei funghi dall’amico Padre Giovannella da Cembra, un frate cappuccino del convento di Malé. Altre tappe fondamentali del percorso sono i boschi delle “Tovare” di Terzolas e de “La Gnoca” di Carciato, altri punti preferiti per la raccolta dei funghi, e ovviamente il paese di Ortisè, il piccolo abitato nel comune di Mezzana che diede nel 1847 i natali a questo presbitero tutt’ora considerato come il padre internazionale della micologia. (s.z.)



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